Saggio di Thomas De Quincey. Pubblicata nel 1827, l'opera
venne ampliata e completata dallo stesso autore tra il 1839 e il 1854.
Ossessionato dall'idea di dover commettere un delitto, De Quincey cercò
di liberarsene attraverso un'evasione puramente letteraria; ne nacque una
fantasia macabro-umoristica, cui soltanto le raffinate possibilità
artistiche e stilistiche dell'autore potevano dare consistenza e vita. Dopo il
racconto romanzato dei più celebri delitti, l'autore si sofferma a
considerare il crimine come opera d'arte, con brillante ironia e lucido vigore
intellettualistico.